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Fernando Allen et Fredi Casco, « Como Pez en el monte », 2019
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Fernando Allen et Fredi Casco, « Como Pez en el monte », 2019

Esteban Klassen, Gran Chaco, Yiclôcat, 2019
Picture ​© Fernando Allen​ ​© Clemente Juliuz​.

Esteban Klassen

I motivi di significato sciamanico sono molto presenti nei disegni di Esteban Klassen, fratello di Angelica: il jabiru (pôtsej), lo spirito guardiano di uomini e donne, il giaguaro (vi'yoô) dal volto umano che evoca la metamorfosi dello sciamano in animale e i topi (am'as), spiriti ausiliari dello sciamano. Attraverso i suoi disegni, l’artista allude ai canti (c’aclach) con cui gli sciamani (vatjusa') chiamano questi animali e che conferiscono loro conoscenze e poteri speciali, ma anche a questa capacità di metamorfosi di sciamano in giaguaro. È quindi attraverso il disegno, cioè in modo non verbale, che egli comunica e trasmette la conoscenza della cosmologia del suo popolo.

In the drawings of Esteban Klassen, motifs with shamanic meaning are very frequent: the jabiru (pôtsej), a tutelary spirit of men and women; the jaguar (vi'yoô) with a human face which evokes the metamorphosis of the shaman into an animal; the mice (am'as) are auxiliary spirits of the shaman. Through his drawings, he alludes to the songs (c'aclach) that shamans (vatjusa') use to call these animals and which give them special knowledge and powers but also to the capacity of metamorphosis between shaman and jaguar. It is thus, non-verbally through drawings, that he communicates and transmits his knowledge of his people’s cosmology.

Nato nel 1969 a Cayin ô Clim, Boquerón, Paraguay. Vive a Yiclôcat, Boquerón, Paraguay.

Esteban Klassen è un artista Nivaklé che vive nella comunità di Yiclôcat. È il fratello di Angélica Klassen, altra artista di Siamo Foresta. Fin da piccolo, Esteban Klassen ha realizzato sculture con il legno di Palo Santo (Bulnesia sarmientoi) prima di iniziare a disegnare nel 2011.

Le opere di Esteban Klassen sono state esposte nel 2014 dalla Fondation Cartier nell’ambito della mostra Mémoires Vives, nel 2019 nella mostra Nous les Arbres, nel 2021 a Shanghai al Power Station of Art in occasione della mostra Trees, e nel 2022 a Lille in occasione della mostra Les Vivants.

Born in 1969, Cayin ô Clim, Boquerón, Paraguay. Lives in Yiclôcat, Boquerón, Paraguay.

Esteban Klassen is a Nivaklé artist who lives in the community of Yiclôcat. He is the brother of Angélica Klassen, another artist of the exhibition. From an early age, Esteban Klassen made sculptures out of Palo Santo (Bulnesia sarmientoi) before starting to draw in 2011.

Esteban Klassen's works have been exhibited by the Fondation Cartier since 2014 in the anniversary exhibition Vivid Memories, then in 2019 in the exhibition Nous les Arbres and in 2021 at the Power Station of Art in Shanghai in the exhibition Trees. Finally, his works were shown in 2022 in Lille in the exhibition Les Vivants.

Image gallery

<i>Untitled</i>, 2015-2018, 21 X 27 cm, ballpoint pen on paper, Collection Fondation Cartier pour l’art contemporain

© Esteban Klassen


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<i>Untitled</i>, 2015-2018, 21 X 27 cm, ballpoint pen on paper, Collection Fondation Cartier pour l’art

© Esteban Klassen


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<i>Untitled</i>, 2015-2018, 21 X 30 cm, ballpoint pen on paper, Collection Fondation Cartier pour l’art contemporain

© Esteban Klassen


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<i>Untitled</i>, 2015-2018, 21 X 30 cm, ballpoint pen on paper, Collection Fondation Cartier pour l’art contemporain

© Esteban Klassen


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<i>Untitled</i>, 2015-2018, 21,5 X 33 cm, ballpoint pen on paper, Collection Fondation Cartier pour l’art contemporain

© Esteban Klassen


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Angélica Klassen, Gran Chaco, Yicloôcat, 2021
​© Angélica Klassen . Picture ​© Fernando Allen​.

Angélica Klassen

Nelle sue opere, Angélica Klassen riproduce tutti i principali personaggi della foresta circostante del Gran Chaco paraguaiano: alberi e piante, uccelli e maiali selvatici. La superficie dei suoi disegni è quasi integralmente coperta dal tracciato della sua biro nera. I disegni di Angélica Klassen incarnano la metafisica Nivaklé secondo la quale gli animali, come gli esseri umani, parlano una propria lingua e conducono una propria vita sociale. Il suo cognome dal suono germanico le è stato assegnato dai missionari protestanti mennoniti di origini nederlandesi della regione. Per la maggior parte degli artisti di questa comunità, disegnare è diventata una professione che permette loro di mantenersi grazie al loro spiccato talento.

In her works, Angélica Klassen reproduces all the main characters of the surrounding forest of the Paraguayan Gran Chaco: trees and plants, birds and wild pigs. The surface of her drawings is almost totally covered by marks from her ballpoint pen. Angélica Klassen's drawings embody the Nivaklé metaphysics according to which animals, like humans, speak their own language and lead a social life of their own. Her Germanic-sounding surname has been attributed to her by the Dutch Mennonite Protestant missionaries, who came to the region. For most artists in this community, drawing has become a profession that allows them to support themselves, thanks to their outstanding talent.

Nata nel 1968, Colonia 6, Paraguay. Vive a Yiclôcat, Boquerón, Paraguay.

Angélica Klassen è un’artista Nivaklé autodidatta cresciuta a Campo Alegre, prima di trasferirsi da adolescente nella comunità di Yiclôcat, dove vive ancora oggi. Suo fratello, Esteban Klassen, è anch’egli un artista Nivaklé e fa parte di questa mostra. Per la maggior parte degli artisti di questa comunità, disegnare è diventata una professione che permette loro di mantenersi grazie al loro spiccato talento.

Le opere di Angélica Klassen sono state esposte nel 2019 dalla Fondation Cartier nella mostra Nous les Arbres, nel 2021 a Shanghai al Power Station of Art nella mostra Trees e nel 2022 a Lille in occasione della mostra Les Vivants.

Born in 1968, Colonia 6, Paraguay. Lives in Yiclôcat, Boquerón, Paraguay.
Angélica Klassen is a self-taught Nivaklé artist who grew up in Campo Alegre before moving to the Yiclôcat community as a teenager. She still lives there today. Her brother, Esteban Klassen, is also a Nivaklé artist taking part in the exhibition. For most artists in this community, drawing has become a profession that allows them to support themselves thanks to their outstanding talent.

Angelica Klassen's works were exhibited at the Fondation Cartier in 2019 in the exhibition Nous les Arbres, in 2021 at the Power Station of Art in Shanghai in the exhibition Trees and in 2022 in Lille in the exhibition Les Vivants.

Image gallery

<i>Untitled</i>, 2015-2018, 21 X 29,5 cm, ballpoint pen on paper, Collection Fondation Cartier pour l’art contemporain

© Angélica Klassen

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Untitled, 2015-2018, 21,5 X 29 cm, ballpoint pen on paper, Collection Fondation Cartier pour l’art contemporain

© Angélica Klassen

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Untitled, 2015-2018, 21,5 X 28,5 cm, ballpoint pen on paper, Collection Fondation Cartier pour l’art contemporain

© Angélica Klassen

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Floriberta Fermín, Yiclôcat, Gran Chaco, 2022
​© Fernando Allen​.

Floriberta Fermín

Floriberta Fermín è un'artista Nivaklé di Campo Alegre che vive a Yiclôcat, nel Chaco paraguaiano, ed è anche la più giovane artista della mostra. Come altri artisti Nivaklé, è autodidatta e disegna principalmente l'ambiente in cui vive la sua comunità. Ama disegnare gli animali del Gran Chaco come cinghiali, emù, giaguari o puzzole ma il soggetto preferito nei suoi disegni restano gli alberi – l’emblematico Palo Santo del Chaco (Bulnesia sarmientoi) e il samu'u (Palo Borracho, Ceiba Insignis) - la cui complessa architettura occupa un posto centrale ed essenziale nella sua opera.

The youngest artist of the exhibition, Floriberta Fermín is a Nivaklé artist from Campo Alegre who lives in Yiclôcat, in the Paraguayan Chaco. Like other Nivaklé artists, she is self-taught and she draws the environment where her community lives. She likes to draw animals from the Gran Chaco: wild boars, emus, jaguars or skunks but the favourite subject in her drawings remain the trees - the emblematic Palo Santo of the Chaco (Bulnesia sarmientoi) and the samu'u (Palo Borracho, Ceiba Insignis) - whose complex architecture occupies a central and essential place in her work.

Nata nel 1998 a Campo Alegre, Aldea, Paraguay. Vive a Yiclôcat, Boquerón, Paraguay.

Floriberta Fermín è un’artista Nivaklé di Campo Alegre che vive a Yiclôcat, nel Chaco paraguaiano. L’artista ha iniziato a disegnare da autodidata. Come altri artisti Nivaklé, il suo lavoro si concentra sull’ambiente della sua comunità. Le opere di Floriberta Fermín sono state esposte nel 2022 nella mostra Les Vivants organizzata dalla Fondation Cartier a Lille.

Born in 1998, Campo Alegre, Aldea, Paraguay. Lives in Yiclôcat, Boquerón, Paraguay.

Floriberta Fermín is a Nivaklé artist from Campo Alegre who lives in Yiclôcat, in the Paraguayan Chaco. She then began to draw alone and developed her art as an autodidact. Like other Nivaklé artists, she draws the environment where her community lives.

The works of Floriberta Fermín were exhibited in France in 2022 in the exhibition Les Vivants organised by the Fondation Cartier in Lille.

Image gallery

<i>Untitled</i>, 2021, 16,9 X 26 cm, ballpoint pen and black felt pen on paper, Collection Fondation Cartier pour l’art contemporain

© Floriberta Fermín

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Untitled, 2021, 21,5 X 28 cm, ballpoint pen and black felt pen on paper, Collection Fondation Cartier pour l’art contemporain

© Floriberta Fermín

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Untitled, 2021, 22 X 32 cm, ballpoint pen and black felt pen on paper, Collection Fondation Cartier pour l’art contemporain

© Floriberta Fermín

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Efacio Àlvarez, 2019, Paris.
Picture ​© Vincent Baillais​.

Efacio Álvarez

Per denunciare la distruzione dell'ambiente della sua comunità, Efacio Álvarez, artista della comunità Nivaklé, Gran Chaco, Paraguay, disegna l'immensa diversità di specie vegetali e animali che abitano la foresta. La foresta è sia l'habitat naturale di numerose specie animali (giaguari, pecari, aironi), sia la fonte ancestrale di sussistenza delle popolazioni che la abitano: la raccolta dei baccelli di prosopis, la raccolta del miele dal palo blanco (un albero-bottiglia tipico della regione) e la caccia sono i soggetti più presenti in queste opere. Purtroppo, l'equilibrio di questa convivenza umano/animale/pianta, da cui dipende la sopravvivenza delle comunità Guarani e Nivaklé – due delle diciannove comunità indigene del Paraguay – è ora seriamente minacciato. Lo stile di Efacio Álvarez è caratterizzato da un gioco grafico di superfici e linee bianche molto sottili che sottolineano le figure di corpi animali e vegetali in un ambiente notturno. I suoi disegni in bianco e nero contengono potenti effetti visivi attraverso cui vengono svelati gradualmente dettagli sorprendenti.

To denounce the destruction of the environment of his community, Efacio Álvarez, artist from the Nivaklé community of the Gran Chaco (Paraguay), draws the immense diversity of plant and animal species that inhabit the forest. The forest is both the natural habitat of many animal species (jaguars, peccaries, herons) but also the ancestral source of subsistence of the people who inhabit it: gathering prosopis pods, honey in the palo blanco (bottle tree typical of the region) and hunting are all the subjects of these works. Unfortunately, the balance of this coexistence of human/animal/plant, on which depends the survival of the Guaraní and Nivaklé Indigenous communities — which constitute two of Paraguay's nineteen Indigenous communities — is now seriously threatened. Efacio Álvarez' style is characterised by a graphic grid of surfaces with very fine white lines that emphasise the figures of animal and plant bodies in nocturnal environments. His black and white drawings contain powerful imagery which gradually reveals surprising details.

Nato nel 1988 a Yiclôcat, Boquerón, Paraguay. Vive a Yiclôcat, Boquerón, Paraguay.

Efacio Álvarez è un artista Nivaklé che vive a Yiclôcat, nel Chaco paraguaiano. La regione del Gran Chaco si trova nel nord del Paraguay, al confine tra Argentina, Bolivia e Brasile. Efacio Alvarez iniziò a disegnare seguendo l’esempio dello zio, Esteban Klassen, un disegnatore di spicco della sua comunità, altro protagonista di Siamo Foresta. Il rapporto tra cacciatore e preda è il motivo principale delle sue rappresentazioni grafiche. Spesso disegna il giaguaro a caccia, che insegue e divora vari animali. Il giaguaro è una figura centrale nella cultura Nivaklé, dove è considerato come una persona, un alter ego del cacciatore umano.

Le opere di Efacio Álvarez sono state esposte nel 2019 dalla Fondation Cartier nella mostra Nous les Arbres, nel 2021 a Shanghai al Power Station of Art nella mostra Trees e nel 2022 a Lille nella mostra Les Vivants.

Born in 1988, Yiclôcat, Boquerón, Paraguay. Lives in Yiclôcat, Boquerón, Paraguay.

Efacio Álvarez is a Nivaklé artist who lives in Yiclôcat in the Paraguayan Chaco. The Gran Chaco region is in the north of Paraguay, on the border between Argentina, Bolivia and Brazil. Efacio Álvarez began to draw following the example of his uncle, Esteban Klassen, a skilled artist in his community and other protagonist of the exhibition Siamo Foresta. The relationship between hunter and prey is the main motif of his representations. He often draws the jaguar on the lookout, chasing and devouring different animals. The jaguar is a central figure in the Nivaklé culture in which he is considered a person, an alter ego of the human hunter.

Efacio Álvarez's works were exhibited at the Fondation Cartier pour l'art contemporain in 2019 in the exhibition Nous les Arbres, in 2021 at the Powerhouse Station of Art in Shanghai in the exhibition Trees and in 2022 in Lille in the exhibition Les Vivants.

Image gallery

Untitled, 2015-2018, 21,6 X 33 cm, ballpoint pen and black felt pen on paper, Collection Fondation Cartier pour l’art contemporain

© Efacio Álvarez

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Untitled, 2015-2018, 21 X 29,5 cm, ballpoint pen and black felt pen on paper, Collection Fondation Cartier pour l’art contemporain

© Efacio Álvarez

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Untitled, 2015-2018, 29,6 X 42 cm, ballpoint pen and black felt pen on paper, Collection Fondation Cartier pour l’art contemporain

© Efacio Álvarez

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Untitled, 2021,145 x 154 cm, oil on canvas, Collection Fondation Cartier pour l’art contemporain
© Solange Pessoa.

Solange Pessoa

Le opere dell’artista brasiliana Solange Pessoa, dipinte con coloranti minerali, argilla o tinture vegetali locali, rievocano l’epoca contemporanea che vede l’estinzione di massa di forme di vita animali e vegetali; ma anche la terra sotto i nostri piedi, ricca di fossili sconosciuti e storie perdute. L'artista torna, così, al passato, sulle orme degli antenati dell'umanità, per comprendere meglio il futuro. Una serie di uccelli chimerici monocromi, potenti e misteriosi, distillano con eleganza l'essenza grafica degli animali come forme astratte primitive in continua trasformazione, vicine ai personaggi dei miti del Chaco paraguayano esposti nelle vicinanze. In Mundao II, l'artista ricopre la tela con una vernice a base di ossido di ferro che produce lei stessa. L'opera, monumentale, raffigura varie forme di vita terrestre: animali, piante, fossili. Mentre alcune sono facilmente identificabili, altre sembrano più difficili da definire, riecheggiando sia le specie estinte e in via di estinzione, sia quelle non ancora scoperte.

Painted using mineral dyes, clay or local plant dyes, the works by Brazilian Solange Pessoa refer to our contemporary era of mass extinction of animal and plant life but are also evocative of the earth that remains beneath our feet, full of unknown fossils and lost stories. The artist thus returns to the past, tracing the footsteps of humanity's ancestors, to better understand the future. The exhibition displays a series of chimeric birds: monochromatic, powerful and mysterious, they elegantly distil the graphic essence of animals, like abstract primitive forms in constant transformation, similar to the characters of the myths of the Paraguayan Chaco exhibited nearby. For Mundao II, the artist coats her canvas with paint containing iron oxide which she makes herself. The monumental work depicts several forms of terrestrial life: animals, plants, fossils. While some are easily identifiable, others seem more difficult to define, echoing both extinct and endangered species, as well as others which are yet to be discovered.


Nata nel 1961 a Ferros, Brasile. Vive a Belo Horizonte, Brasile.

La pratica di Solange Pessoa abbraccia un’ampia gamma di media artistici, dalla scultura all’installazione, alla ceramica, alla pittura e ai video. Le sue fonti di ispirazione sono numerose: animali e piante, il barocco, i sogni e l’inconscio, le pitture rupestri, le culture indigene, la land art, l’artigianato tradizionale, i rituali, il surrealismo e la poesia. Per Solange Pessoa il disegno è una forma di linguaggio parallelo che le permette di esplorare forme ancora sconosciute. Pietre, semi, piume, rami morti, foglie o pigmenti naturali: i materiali organici o minerali utilizzati da Solange Pessoa conferiscono alle sue opere una dimensione immemorabile e tellurica. Dipinti con coloranti minerali, argilla o tinture vegetali locali, le sue opere evocano contemporaneamente antichi pittogrammi e pittura modernista. Le opere di Solange Pessoa si riferiscono alla nostra epoca contemporanea, caratterizzata dall’estinzione di massa di forme di vita animali e vegetali; ma sono anche evocative della terra sotto i nostri piedi, ricca di fossili sconosciuti e storie perdute. L’artista torna così al passato, sulle orme degli antenati dell’umanità, per comprendere meglio il futuro, formalizzando, al centro del suo lavoro, la ricerca di un rapporto più profondo con la terra, i suoi abitanti non umani e la storia delle nostre origini.

La lunga carriera artistica di Solange Pessoa vanta numerose mostre personali e collettive in Brasile e all’estero. Ha partecipato alla Biennale di Venezia del 2022. Nello stesso anno, la Fondation Cartier ha esposto le sue opere nella mostra Les Vivants a Lille.

Born in 1961, Ferros, Brazil. Lives in Belo Horizonte, Brazil.

Solange Pessoa's practice includes a wide range of mediums, from sculpture and installation to ceramics, painting and video. Her sources of inspiration are numerous: animals and plants, Baroque, dreams and the unconscious, cave paintings, Indigenous cultures, land art, traditional crafts, rituals, surrealism and poetry. For Solange Pessoa, drawing is a form of parallel language that allows her to explore forms that are still unknown. Stones, seeds, feathers, dead branches, leaves or natural pigments: the organic or mineral materials used by Solange Pessoa give her work an immemorial and telluric dimension. Painted using mineral dyes, clay or local plant dyes, her paintings simultaneously evoke ancient pictograms and modernist painting. Solange Pessoa's works refer to our contemporary era of mass extinction of animal and plant beings but are also evocative of the earth that remains beneath our feet, full of unknown fossils and lost stories. The artist thus returns to the past, tracing the footsteps of humanity's ancestors, to better understand the future, formalising, at the heart of her work, the quest for a deeper relationship with the earth, its non-human inhabitants and the history of our origins.

During her long career, Solange Pessoa has participated in numerous solo exhibitions and group exhibitions in Brazil and abroad. She was recently exhibited at the Venice Biennale in 2022. The same year, the Fondation Cartier showed her works in its exhibition Les Vivants in Lille.

Image gallery

Untitled, 2021,145 x 154 cm, oil on canvas, Collection Fondation Cartier pour l’art contemporain

© Solange Pessoa

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<i>Untitled</i>, 2021,145 x 154 cm, oil on canvas, Collection Fondation Cartier pour l’art contemporain

© Solange Pessoa

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Untitled, 2021, 188,5 x 168 cm, xylography on Clairefontaine paper, Collection Fondation Cartier pour l’art contemporain © Santídio Pereira
Picture © Joao Liberato.

Santídio Pereira

Le grandi matrici di bromelie sudamericane del giovane artista brasiliano Santídio Pereira sono le stesse che utilizza per creare le sue xilografie. Queste matrici vengono presentate per la prima volta come oggetti a sé stanti, che superano il loro status di strumenti per diventare a loro volta opere d'arte. Nelle sue xilografie, Santídio Pereira crea forme vegetali con contrasti luminosi che ricordano la luce del nord-est brasiliano, di cui è originario. Pereira utilizza spesso diverse matrici per ogni incisione: una tecnica che lui stesso descrive come “incisione, taglio, aggiustamento”, facendo di ogni xilografia un pezzo unico. Così, le stampe sovrapposte accumulano spessi strati di inchiostro di diversi colori per ricreare elementi della sua memoria emozionale: fauna, flora, persone, oggetti.

The large South American bromeliad matrices of young Brazilian artist Santídio Pereira are the same he uses to create his woodcuts. These matrices are shown here for the first time as separate objects, transcending their status as tools to become art works of their own. In his woodcuts, Santídio Pereira brings out plant forms with bright contrasts, reminiscent of the light of his native North-east Brazil. Pereira often uses several matrices for each engraving; a technique that he calls "incision, cutting and adjustment", making each engraving unique. Thus, the superimposed prints accumulate thick layers of ink of different colours to recreate elements of his emotional memory of fauna, flora, people and objects.

Nato nel 1996 a Curral Comprido, Piaui, Brasile. Vive a San Paolo, Brasile.

Nato in un piccolo villaggio dell’interno dello stato di Piauí, nel nord-est del Brasile, Santídio Pereira ha mostrato fin da piccolo un’attitudine per le arti e in particolare un interesse per l’incisione su legno, tra le varie attività socio-educative proposte dall’Instituto Acaia.
Nel 2016 ha tenuto la sua prima mostra personale presso la Galleria Estação. Nel 2019 le sue opere sono state esposte a Parigi in occasione della mostra Nous les arbres presso la Fondation Cartier e nel 2021 al Power Station of Art a Shanghai nella mostra Trees.

Born in 1996, Curral Comprido, Piaui, Brazil. Lives in Saõ Paulo, Brazil.

Born in a small village in the central area of the state of Piauí, in North-east Brazil, Santídio Pereira showed from an early age a gift for the arts. Among the socio-educational activities available at the Instituto Acaia, he was particularly interested in wood engraving.
He had his first solo exhibition at the Estação Gallery in 2016. In 2019, his prints were exhibited in Paris during the exhibition Nous les arbres for the Fondation Cartier and then in 2021 at the Power Station of Art in Shanghai for the exhibition Trees.


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Object I, 2022, 239 x 141 cm, (small object 66 x 49 cm, large object 215 x 141 cm), plywood painted with offset paint, Courtesy of Galeria Estação Collection, São Paulo

© Santídio Pereira

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© Sofia Colucci

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Object II, 2022, 220 x 160 cm, (small object 115 x 25 cm, large object 160 x 155 cm), plywood painted with offset paint, Courtesy of Galeria Estação Collection, São Paulo

© Santídio Pereira

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© Sofia Colucci

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